Gli obiettivi del progetto
L’iniziativa ha un duplice scopo: da un lato sensibilizzare la comunità sul valore dell’affido come gesto di accoglienza e responsabilità condivisa, dall’altro offrire supporto concreto e qualificato alle famiglie affidatarie. Il progetto intende creare una rete di adulti consapevoli, pronti ad accogliere un minore nella propria casa con rispetto, delicatezza e continuità educativa.
Chi può diventare affidatario
L’affidamento è aperto a tutti: coppie sposate o conviventi, anche omosessuali, con o senza figli, ma anche persone singole. Non serve essere “perfetti”, serve disponibilità, equilibrio e desiderio di offrire affetto e stabilità. Girotondo garantisce formazione, ascolto e accompagnamento costante durante tutte le fasi dell’affido, dall’inizio fino al reinserimento del minore nella famiglia d’origine o in un nuovo percorso di vita.
Come si svolge
Il progetto prevede incontri pubblici informativi, momenti di confronto, e un percorso di formazione per chi desidera avvicinarsi all’affidamento. Gli operatori della cooperativa seguono sia le famiglie sia i minori, creando uno spazio sicuro e competente dove ogni dubbio o difficoltà può essere accolto e affrontato con strumenti adeguati.
Perché è importante
“Se mi fido, mi affido” non è solo un servizio, ma un invito a tutta la comunità ad essere parte attiva nel prendersi cura dei più fragili. L’affidamento familiare rappresenta una risposta concreta, affettuosa e umana alla solitudine e all’instabilità vissute da molti minori. Attraverso questo progetto, Girotondo rilancia un messaggio semplice ma potente: fidarsi è il primo passo per potersi affidare.