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  • Sara Bonomo, Coordinatrice struttura e assistente sociale

Dolce a dieci dita

Oggi pomeriggio facciamo …

Durante il periodo estivo è difficile accendere il forno a causa delle alte temperature che ci troviamo ad affrontare. Con l'arrivo delle prime piogge i bambini si attaccano al vetro per guardare la pioggia ed esclamano "oggi fa freddo facciamo un dolce?" difficile dire di no e allora inizia la scelta... Arrivati ad un accordo la cioccolata è d'obbligo: prepariamo un ciambellone bicolore!


Passaggi speciali

Prima fase: lavare accuratamente le mani ed assegnare ad ogni bambino un ingrediente. Penserete, a primo impatto, che sia una cosa facile e invece no! Si devono prendere in considerazione: età, capacità manuali, forza fisica e in ultimo, ma non per importanza, le preferenze del bambino.

A S. Piace rompere le uova, Y. Vorrebbe sempre e solo sciogliere cose nel microonde, A. è paziente e pesare gli ingredienti è l'attività perfetta per lui. Poi c'è l'ultima arrivata, che sa poco il nome degli ingredienti, perché a casa non faceva dolci, quindi dice "il lievito è cattivo non ce lo mettiamo nella ciambella!".


Grembiuli di varie misure

Inoltre arrivano in cucina un trio di nanetti, di 2/3 anni, che dicono "io Sara!!!". Regola massima: non si dice di no a 6 occhi dolci, quindi…. Pensa, pensa, pensa!

Il loro compito sarà infilare il cucchiaino nella Nutella e, insieme ad un "grande", farlo cadere nell’impasto. Dopo aver svolto questa mansione, fatto il controllo qualità sulla Nutella, finalmente piccoli e grandi sono contenti. La più grande accende il forno e via in cottura!


Attesa golosa

Come ci insegnano diversi cartoni animati l'attesa è cosa assai dura, per un bambino. Infatti, nei successivi 40 minuti, all'operatore viene chiesto in media 5 volte al minuto moltiplicato per 6 bambini "quanto manca? È pronto?". Il momento della doccia salva la sanità mentale dell'adulto-cuoco. La sequenza è chiara: Doccia -->cena --> dolce.

Quel pomeriggio si batte il tempo record: 6 bambini lavati in un'ora e mezza, verdure spazzolate senza contrattazioni (tipo: “solo metà!” oppure “facciamo 3 bocconi e apparecchio per una settimana!”).

Finalmente dopo un intero pomeriggio il sapore di dolce fa sorridere tutti. Lasciamo una fetta all'operatore che viene a fare la notte, ma a quello che invece fa la mattina difficilmente spetta, perché è già quasi finito.


Riempire il buco del cuore

La soddisfazione è già arrivata, ma poi frasi come "domani ne facciamo un altro?" e ancora, "è bello cucinare con te, domani torni?" addolciscono il cuore. Torni a casa dolce in tutti i sensi: tra farina sulle scarpe, zucchero a velo tra i capelli e un messaggino di “tvb”, al collega che pulisce la cucina.

Questa è solo una delle mille esperienze che si possono vivere e che formano tutti gli operatori, senza distinzione di professione, che tu sia un assistente sociale, un educatore, uno psicologico oppure ancora un OSS: provare per credere!!!


Ps la foto di copertina è reale al 200%!

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